Ho sempre subito il fascino dei segni, disegni, misteriosi delle Linee di Nazca in Perù. La curiosità e stupore di fronte ad un “fenomeno” grafico di dimensioni gigantesche, non conoscendone precisamente lo scopo, mi ha fatto immaginare e proiettare qualche storytelling infantile di entità soprannaturali e privo di relazioni vagamente antropologiche.
Se non conoscete le Linee di Nazca si tratta di un’area enorme, un deserto, costellato da circa 800 disegni, un viaggio desiderato che spero di fare appena ci sarà questa possibilità.
Non si sa bene il senso e la funzione dei disegni sul terreno.
Luogo di culti misteriosi, forse esso stesso il risultato semplicemente di un rituale, o un divertimento. Tra i vari simboli presenti, per lo più animali e insetti, uno è stato la mia prima ispirazione pensando ad un disegno per un pattern meno astratto dei soliti miei.
Ho realizzato il Vibrante acrobata Colibrì. Come mia pratica ho preso le forbici e ho “disegnato” eliminando carta in questo caso, procedendo e ripetendo in altre decine di pezzi di carta, fino ad ottenere una forma che assomigliasse alla mia visione, ed è nato il Colibrì come lo vedete stampato sulle stole di panno di lana, sete invernali, o garze di cotone sudanese.
Ne ho fatto anche dei collage, seguendo la strada della ricerca del colore, e della sua imprevedibile forma e presenza nel medium dell’acqua. Questo pattern lo ripropongo perchè porta un messaggio per me contemporaneo e di speranza, cangiante di vitalità e gioia di vivere oltre le difficoltà e la permanenza fisica in un luogo, dove la mente e la creatività sono in movimento e in rete!