Suminagashi è l’antica tecnica giapponese per decorare la carta con gli inchiostri. Si ritiene che sia la forma più antica di marmorizzazione, originaria della Cina oltre 2000 anni fa e praticata in Giappone dai sacerdoti shintoisti già nel 12° secolo. Suminagashi (sue-me-NAH-gah-she), che significa letteralmente “fluttuare l’inchiostro”, implica fare proprio questo.
Originariamente venivano usati inchiostri giapponesi Sumi-e, lasciati cadere con cura per galleggiare su una superficie di acqua ferma e poi soffiati attraverso per formare delicati vortici, dopodiché l’inchiostro veniva raccolto stendendo un foglio di carta di riso bianca sopra l’acqua ricoperta di inchiostro.
La pratica di Suminagashi rimane più o meno la stessa oggi, anche se ora gli artisti usano anche colori acrilici che scorrono e si diffondono su una superficie d’acqua liquida. Combinando la conoscenza della meccanica dei fluidi con il talento artistico, l’artista controlla i pigmenti galleggianti attraverso la viscosità e la tensione superficiale dell’acqua per creare immagini suggestive di catene montuose, paesaggi, nuvole e animali prima di stamparle su un foglio di carta. Gli europei avevano la loro versione di marmorizzazione chiamata anche Ebru o marmorizzazione in stile turco.
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